“Il tempo delle attese in oncologia: Dignity therapy”
III giornata nazionale della psiconcologia

 

 

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Il tempo di attesa viene percepito come il tempo in cui si ha bisogno di dare un senso a chi si trova a convivere con la malattia oncologica. La malattia richiede una buona capacità di adattamento ad un nuovo stato vitale, sia da parte del paziente che dei familiari.
Alcune ricerche hanno messo in evidenza che i pazienti che affrontano la malattia con disperazione ed impotenza, pensando di non poter far nulla attivamente, rischiano maggiori livelli di ansia e depressione rispetto ai pazienti che invece riescono a mobilitare uno spirito maggiormente grintoso ed una maggiore aderenza alle cure.

E’ molto importante cercare di affrontare positivamente la malattia in riferimento alla vita e alla morte del paziente e, per questo motivo, la parola “dignità” è spesso usata in ambito medico. L’auspicio è che il paziente viva con dignità, sia trattato con dignità durante il percorso di cura, e che muoia con dignità. In ambito oncologico alcuni pazienti percepiscono che la loro dignità è direttamente correlata alla malattia, al controllo dei sintomi fisici, emozionali, esistenziali, al livello di autonomia che sono in grado di mantenere in termini fisici, cognitivi, sociali. Per altri, dignità corrisponde alla continuità del sé, all’autonomia, alla preservazione del ruolo, al mantenimento della normalità. La sensazione di “perdita di dignità” da parte del paziente è conseguente alla causa del dolore o di una costellazione di sintomi, del sentirsi dipendenti dagli altri, della stanchezza del vivere e del rifiuto di una morte miserabile.La dignità può risentire di fattori legati alla malattia come il livello di indipendenza (fisica e cognitiva) e la sofferenza (fisica e psicologica).

OBIETTIVO DELL’EVENTO
La dignità del paziente oncologico durante i trattamenti: Percorsi clinico-assistenziali/ diagnostici/riabilitativi, profili di assistenza – profili di cura e Aspetti relazionali (comunicazione interna, esterna, con paziente) e umanizzazione cure